Project Description
Un dance party creato dal vivo da soli tre musicisti e due loop station usate per sovraincidere le tracce e manipolare i suoni acustici ed elettronici. Fanfara Station fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica e i ritmi e i canti del Maghreb. Ispirato dal ricordo della banda del padre di Marzouk Mejri, Fanfara Station celebra l’epopea delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il medio oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe.
Gli strumenti che si uniscono alla voce di Marzouk sono tantissimi: le percussioni skatska, tar, bendir, darbuka e tabla che si intrecciano con la tromba, il trombone, il clarinetto e i tre fiati tunisini: nay, mizued e ocra.
Il progetto composto da tre musicisti: Marzouk Mejri, cantautore e polistrumentista tunisino considerato uno dei migliori percussionisti sulla scena italiana. Nasce in una famiglia di musicisti – suo padre è stato un noto suonatore di darbouka – Tebourba, a circa 30 km dalla capitale Tunisi. Lo stile trombettistico del statunitense Charles Ferris si fonda sullo studio delle diverse tradizioni musicali del mondo, soprattutto sulla sperimentazione performativa nei generi legati alla diaspora africana e alle tradizioni balcaniche. Nel 2006 inizia a esplorare la musica classica e popolare tunisina nel Marzouk Ensemble, accompagnandosi ai fratelli del leader. Marco Dalmasso aka Ghiaccioli e Branzini è DJ e produttore torinese di stanza a Firenze che negli anni ha sviluppato uno stile assai personale, partendo dall’elettronica e contaminandola con il blues, il jazz e il folk.
Numerose sono le partecipazioni a Festival nazionali e Internazionali
tra cui lo Sziget di Budapest (2019)
Vincitori del Premio Internazionale Andrea Parodi 2019
Selezione Ufficiale Showcase Womex 2020
Line Up:
Marzouk Mejri: voice, percussion, Tunisian winds, loops
Charles Ferris: trumpet, trombone, loops
Ghiaccioli e Branzini: electronics and programming